La formica
cera una volta una formichina che indossava il maglione di lana fatto da una nuvola arancione nel paese delle arance cinesi, un giorno mentre sputacchiava fili d'erba e fili di lana in giro, incontrò la sciarpa dei mille colori "come di chiami" disse la formica " mi chiamo sciarpa dai mille colori, orologio o formaggio?" " strachino" disse la formica e continuò il percorso alla ricerca delle sue mutande preferite che la zia Water, detta cacca che cade, gli aveva fatto. Durante il cammino nel paese boscoso dei pipistrelli mosci, volle inchiodare la sua scarpa da ginnastica che teneva sotto l'unghia della sua minuscola, ma pelosa, zampina. La inchiodò al ramo dell'elefante Vien di notte "ciao" disse l'elefante con la scarpa inchiodata sul suo enorme ramo del paese boscoso dei pipistreli mosci, "ciao" dise la formichina ancora con il martello di schiuma da barba finta, " vuoi una dentiera o la saliva ti cola ancora giù per l'acquedotto?" "no grazie, ho già la pappagogia che casca e non voglio altre cose fresche per cenare con le zampe moscie" disse l'elefante Vien di notte " buon doppiomento" disse la formica con le zampe struscianti sulla proboscite dell'elefante Vien di notte, che stava seduto su una poltrona, la poltrona stava giocando con la cellulite dell'elefante Vien di notte. La formichina continuò il percorso lungo la cascata di prugne marcie che stavano ballando la samba. "samba samba" gridava la formichina mentre scivolava con il cappello al contrario giù dalla cascata di prugne marce che balavano la samba "piove o la gatta con il pelo sporco di farina da fieno riesce a prottare a destra e manca senza trovare un'appiglio per il suo bel sederino a forma di coccodrillo africano?" la cascata rispose con una voce che ricordava la musica delle puzzette a ritmo di samba "no no no io non protterò, no no no io non protterò!". Ffinita la cascata delle prugne marce che stavano ballando la samba, la formichina arrivòo nel paese delle vecchie racchie. Subito venne accolta da un festoso fruscio di dentiere insalivate. "ciaooo" gridavano in coro gli abitanti del paese delle vecchie racchie, " ciao a tutti vi posso chiamare tette cascanti cantanti?" "non vediamo l'ora di imparare a ruminare come delle vecchie vacche grasse" dissero le vecchie racchie abitanti del paese delle vecchie racchie. "vi isegnerò io, e ruminerete così bene che sembrerete dei tacchini maialosi ruminanti. Bene prima di tutto dovrete saltare con la pancia e alzarvi in volo con le vostre orecchie, poi dovrete ingoiare i topi di fogna delle mammalucche robotizzate, e poi imparerete a ruminare come dei tacchini maialosi ruminanti!" "grazie finalmente riusciremo a spetzare coi denti quei robustissimi ma fragili fili d'erba!". E così la formichina si incamminò per la tovaglia dolomitica, ad un certo punto un grosso e grande lupo formagggione la invitò per una bella colazione "ho infilato il coltello nel bicchiere?" disse il lupo formaggione "ma che ditoni, eh si ma però la prima è un po' piccolina e se lo accetti non fa bene non ricordarsi più il nome dell'imperatore" disse la formichina in tutta fretta, " ah be se lo dici tu allora ci credo, ti saluto", la formichina incominciò a correre più veloce che poteva e inciampò sul labbro della giraffa a sei gambe,"ciao" disse la giraffa a sei gambe " ciao" disse la formichina " sgrotti troppo sai?" la giraffa a sei zampe disse con aria annebbiata dalla sua stessa puzzetta "cosa vuol dire sgrotti?" "che ci stai dentro ma non troppo" disse la formica mentre con le sue pinzette preferite si stava togliendo dai denti una cosciotta di prosciutto che aveva fregato al lupo. "ok" disse la giraffa a sei gambe" ora vado" "vado anch'io, a mangiare la sedia di barbapà" disse la formica battendo il tamburello sulla sua testa. Finalmente stava per raggiungere il paese della zia Water detta cacca che cade, ma prima dovette attraversare il paese degli zebroni con le monete sugli occhi dipinti di verde. "noooo gli zebroni con le monete sugli occhi dipinti di verde, noooo" gridò a squarcia panciala formichina che stava in quel momento saltando la corda parlando insieme ad un insetto che stava calcolando le tasse. Alla formica stavano antipatici gli zebroni con le monete sugli occhi dipinti di verde. la formica preoccupata si avvicinò a uno zebrone lui la quardò e disse " vado a fare la cacca e poi arrivo" la formica ci pensò su stupefatta e rispose"io ne voglio un po' con i canditi sopra , grazie" " vuoi i canditi? no, ti darò le lenzuola con i fiocchi di cioccolato se le vuoi" la formica disse " auguri andrea!!!!! tanti auguri!!" e lo zebrone spruzzandosi il profumo nelle orecchie dise " senti un po', Aria .. repiri col le narici o il pirata nn canta più con il suo uncino di cartone?" la formica rispose tutta affannata " tu dici questo a me?? ma guartati alle spalle che la civetta ti fa le uova nel paniere!!" e se ne ando prendendo il sentiero per andare da zia Cacca che cade. Durante il sentiero con i boccoli sospesi la formica incontrò la tartaruga smaltana (personaggio inventato dalla Deby), la formica si fermò e disse " ciao cosa stai facendo?" "io sto mangiando un sacco di pennarelli marroni al sapor di cioccolato, vuoi un po'?" " no grazie la zia water detta cacca che cade mi sta aspettando e poi ho appena asciugato il pavimento della cuina per farci una discoteca notturna sui pattini che schiacciano le rose del vicino, mi dispiace ma non posso" e continò il percorso. Dopo pochi minuti urlòo" vedo la tavoletta di zia water!!! detta cacca che cade!!!, e ora vedo il rospo nello stagno, e ora vedo le mie adorate mutandine, e ora vedo la scimmia ua ua che si sta grattanhdo la narice destra e ora anche quella sinistyra, ora vedo il leprotto che sta digitando al computer, e ora vedo il capillare della salamantra, ziaaaa ciao" le corse tra le sue bracia di carta igenica " ciao formichina ecco le tue mutandine preferite" " ma zia sono bucate devo andare dal sarto topastro, detto maglione ruspante della val camonica per farle aggiustare!!!"... ma questa è un altra storia.
FINE